Serata Bourgogne

Serata Thiénot
01/10/2018
Serata Champagne
30/10/2018
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Serata Bourgogne 30 Ottobre 2018 - 21:00


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Serata Bourgogne

Serata Vini di Bourgone con il meglio della produzione delle Maison
Joseph Drouhin - Charlopin-Parizot - Philippe Pacalet
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Martedì 30 ottobre, all’Enoteca Centrale, serata imperdibile per i cultori dei grandi vini e per gli amanti della cucina d'eccellenza.

L''executive chef Mattia Barbieri ha approntato, in collaborazione con i sommelier di Enoteca Centrale, Christian Doro e Alessandro Rossetto uno speciale menù per degustare al meglio una selezione di grandi vini della Bourgogne.

Si parte alle 20:00 con l'esperto Daniele Balan in Orangerie per una interessante presentazione del magico territorio della Bourgogne dove in ogni angolo, si respira vino, si parla di vino, si vive di vino e delle tre Maison protagoniste della serata prima della degustazione "tecnica" passo passo dei loro eccezionali vini.

A seguire, alle 21:00, in sala Bourgogne, in sala Champagne e in sala Italia a tutti i presenti che avranno prenotato, sarà servita la cena a tema, ovviamente accompagnata dai vini precedentemente assaggiati durante la degustazione tecnica.

Eccezionale costo della Serata: euro 100,00 a persona.

 
 

LA BOURGOGNE: TERRITORIO E STORIA

 

Fin dall’ antichità la Bourgogne è stata un’ importante punto di passaggio tra l’ Europa del nord e il Mediterraneo.
Successivamente diventa un potente Ducato, talmente influente da gestire i destini del regno di Francia; tutto questo ha creato nella Bourgogne stessa una storia vitivinicola circondata da un alone di tradizione aristocratica.
Come per lo Champagne, anche nellaBourgogne la coltivazione della vite fu introdotta dai romani, seguiti poi dai Burgundi che diedero il nome a questa terra.
A partire dal VII secolo a.c. i monaci delle abbazie cistercensi e benedettine furono i veri artefici della diffusione della vite; grazie alla loro attività si devono i vigneti del Mâconnais, dello Chalonnaise, della Côte d’ Or e la nascita dei “clos”, non solo un vitigno circondato da muretti, ma anche un vero e proprio marchio di qualità.
Ben presto, i vini di Bourgogne vennero apprezzati dai papi di Avignone e dalla corte di Parigi.
Nel tardo Medioevo, i Borgognoni iniziarono a pensare di proteggere la loro identità vinicola iniziando una selezione dei vitigni che, nell’area settentrionale, porterà a sostituire il Gamay con il Pinot Nero, il Pinot Bianco e il Pinot Grigio con lo Chardonnay.
Non avendo sbocco fluviale verso nord, la filosofia commerciale fu quella di produrre vini di alta qualità, il cui prezzo finale potesse ammortizzare in modo significativo anche il costo del trasporto.
La rivoluzione francese del 1789 cambiò profondamente il già articolato sistema vinicolo della Bourgogne; le estese vigne del clero vennero confiscate e vendute all’asta come beni nazionali e i grandi possedimenti suddivisi in piccole parcelle che ancora oggi caratterizzano il territorio, inoltre lo sviluppo dei trasporti via terra e l ‘arrivo della bottiglia in vetro, crearono i presupposti per fondare maison di affinamento che portarono alla nascita della figura del négociant.
Nella seconda metà dell‘Ottocento l’arrivo della fillossera cambiò ulteriormente la composizione dei vitigni, perché l’innesto su piede americano determinò la fine del metodo di coltivazione “vieille vigne française”, con viti piantate in modo disordinato e iniziò l’espianto di molti vitigni autoctoni come il chasselas, moscato e menu blanc; il panorama viticolo si trovò cosi ridotto a quattro vitrigni: Pinot Nero, Chardonnay, Aligoté e Gamay.

 
 

LE MAISON:

La Maison JOSEPH DROUHIN
Joseph Drouhin, nato nella regione dello Chablis, era un uomo audace ed intraprendente, contraddistinto da una fortissima personalità.

Nel 1880, a soli 22 anni, si stabilì nel piccolo comune di Beaune, dove fondò l’azienda vitivinicola Joseph Drouhin.

Da allora, attraverso tre generazioni, la proprietà è cresciuta fino ad imporsi come una delle realtà più grandi di tutta la Bourgogne, possedendo vitigni in ogni zona della regione.

Estesa su una superficie di circa 73 ettari, racchiude all’interno dei propri terreni diversi Premier e Grand Crus, producendo alcuni dei vini più famosi di tutta la Bourgogne, come Clos des Mouches, Montrachet Marquis de Laguiche, Musigny,
Clos de Vougeot e Corton-Charlemagne.

L’idea alla base della produzione consiste nel ricercare in ogni singolo terroir le caratteristiche migliori e più autentiche: proprio per questo la proprietà opera con pratiche organiche e biodinamiche, rispettando con fermezza il credo per cui “bisogna avere risposte naturali ai problemi posti dalla natura”.

L’azienda ricerca un ideale di eleganza e perfezione giocato sull’armoniosa convivenza tra equilibrio, armonia, finezza e personalità: l’insieme di questi quattro elementi dà vita a vini immediatamente riconoscibili, che impressionano per la purezza delle sensazioni che regalano al palato, siano essi degustati in giovane età o lasciati maturare per decenni.


La Maison DOMAINE CHARLOPIN-PARIZOT
l Domaine Charlopin-Parizot si trova in Bourgogne, nel comune francese di Gevrey Chambertin, e appartiene dal 1977 a Philippe Charlopin il quale, subentrato al padre, in poco meno di quarant’anni è riuscito a espandere la sua azienda dall’iniziale ettaro e mezzo ai circa 25 ettari attuali.

Con vigneti collocati in Côte de Nuits, in Côte de Beaune e nella regione dello Chablis, quello che Philippe è riuscito a mettere in piedi è un progetto che regala attualmente splendidi vini, intensi, aromatici e in grado di unire una precisa identità stilistica, alla maturità del frutto e a eleganti note floreali e speziate.

In cantina è stato abbandonato ogni romanticismo, per avere spazi razionali e ambienti ben organizzati, mentre in vigna si praticano drastiche potature verdi, così da mantenere le rese per ettaro non superiori ai 35-40 quintali.

Le vinificazioni sono assolutamente rispettose delle peculiarità intrinseche delle uve e dell’annata.
Oltre a produrre circa 100mila bottiglie annue, di cui più o meno il 60% è dedicato all’esportazione,
il Domaine Charlopin-Parizot
soprattutto offre etichette in cui emerge tutta l’eleganza borgognona, fatta di una tessitura compatta, fine e vellutata, che si traduce in calici piacevolissimi da bere, e solo apparentemente semplici.

Philippe Charlopin è proprietario di un patrimonio vinicolo eccezionale, riunito in poco più di vent’anni.
Un giro nella sua cantina equivale a un tour davvero esauriente del meglio della
Côte de Nuits.

Il suo stile di vinificazione, fondato su vendemmia posticipata, selezione attenta delle uve, lunghe macerazioni pre-fermentazione e affinamento in legno nuovo, ci regala un vino piacevolissimo già da giovane “senza che questo pregiudichi in alcun modo la sua capacità di invecchiamento”.


La Maison PHILIPPE PACALET
Philippe Pacalet è un Vigneron che fa parte dei giovani che hanno cominciato a far vino in Bourgogne.
Ha poco più di 40 anni, è stato in precedenza il direttore di Domaine Pieuré Roch (fino al 1999), Domaine di Proprietà di Henri-Frédéric Roch, una delle persone che si occupa di Domaine de la Romanée-Conti.
Ora Pacalet ha vari appezzamenti in affitto in varie aree della Borgogna, da cui raccoglie le uve che, vinificate con sapienza, vanno a produrre i sui vini “naturali”.

Oggi la tenuta si estende su più di 10 ettari, tutti sparpagliati all’interno di zone e denominazioni di incredibile pregio della Côte de Beaune, come Gevrey-Chambertin, Pommard, Nuits-Saint-Georges, Corton-Charlemagne e Puligny-Montrachet.

I vigneti sono coltivati esclusivamente con le varietà tipiche regionali, e cioè pinot noir e chardonnay, dando vita a grappoli di qualità che grazie alle basse rese riescono a esprimere un’importante concentrazione aromatica.
In cantina, durante la vinificazione e l’invecchiamento non si aggiungono solfiti, e questo fa si che le etichette targate Philippe Pacalet, circa 50.000 prodotte ogni anno, abbiano una purezza e una genuinità indiscutibile, frutto del grande e profondo legame che questo vigneron instaura con ogni singola parcella da lui lavorata.